Pubblicato il: 03 12 2019
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Dopo i recenti Hummingbird e RankBrain, Google ha annunciato l’introduzione di BERT, una nuova importante modifica agli algoritmi del suo motore di ricerca, per comprendere meglio il significato delle richieste che scriviamo quando cerchiamo qualcosa online. Ormai da tempo assistiamo ad un comportamento che vede il motore di ricerca più importante al mondo, cercare di comprendere meglio l’intento di ricerca di un utente e modificare, in un lasso di tempo sempre più breve, le Serp, restituendo i risultati che reputa migliori in quel momento. È sempre più difficile, infatti, vedere una Serp che presenza gli stessi risultati, in prima pagina, a distanza di anno o sei mesi, con continui cambi al vertice dei risultati di ricerca.

Questa volta il cambiamento potrà influire su circa il 10 per cento delle pagine dei risultati, ovvero uno tra i più grandi e importanti della storia, con modifiche significative all’ordine dei link mostrati. Google dice che con il nuovo sistema potrà offrire un servizio migliore, soprattutto quando vengono utilizzate intere frasi come chiavi di ricerca, rendendo più naturale la formulazione delle richieste sul suo motore di ricerca.

Che cos'è BERT e quali vantaggi introduce?

BERT è l’abbreviazione di Bidirectional Encoder Representations from Transformers, un sistema per l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) per trattare automaticamente le informazioni scritte (e parlate) in una lingua naturale, cioè nel modo in cui parliamo comunemente tra di noi. Il sistema funziona tramite una rete neurale artificiale, un modello al computer che imita il più possibile il funzionamento dei neuroni – le cellule del cervello – e il modo in cui comunicano e collaborano tra loro.

Google dice che la novità rende più pratica e semplice la ricerca delle cose online, perché BERT è più accurato nel mettere in relazione tra loro le parole. Col sistema precedente, una richiesta come “2019 viaggiatore brasiliano verso gli Stati Uniti ha bisogno del visto” sarebbe stata interpretata in modo piuttosto grezzo: l’algoritmo avrebbe analizzato le singole parole, deciso quali fossero più rilevanti e sulla base di queste avrebbe fornito i risultati. Nel farlo, il termine “verso” sarebbe stato sottovalutato, portando a risposte diverse dalla richiesta e che avrebbero compreso i siti che spiegano ai cittadini statunitensi se sia o meno necessario un visto per il Brasile.

BERT non tratta le parole indistintamente, ma le mette in relazione, ed è quindi in grado di comprendere che “verso” è importante e indica una specifica richiesta da un posto a un altro e non viceversa. Quella che per un algoritmo è solitamente una sfumatura trascurabile assume un significato molto più importante, paragonabile a ciò che facciamo noi stessi quando leggiamo o sentiamo in una frase quel termine.

Un altro esempio proposto da Google riguarda la richiesta: “Puoi ritirare un medicinale per qualcun altro in farmacia”. Il vecchio sistema avrebbe fornito risultati generici su come si ritirano i farmaci con prescrizione, mentre quello nuovo basato su BERT riesce a comprendere l’importanza di “qualcun altro” nella frase, e di conseguenza fornisce i risultati su come si debba fare per ritirare il medicinale vendibile solo con ricetta per conto di un’altra persona.

Un altro esempio proposto da Google riguarda la richiesta: “Puoi ritirare un medicinale per qualcun altro in farmacia”. Il vecchio sistema avrebbe fornito risultati generici su come si ritirano i farmaci con prescrizione, mentre quello nuovo basato su BERT riesce a comprendere l’importanza di “qualcun altro” nella frase, e di conseguenza fornisce i risultati su come si debba fare per ritirare il medicinale vendibile solo con ricetta per conto di un’altra persona.

Come fare SEO con Google Bert?

Come per i più recenti Quality Update, Google ha ribadito che non ci sono soluzioni per recuperare i siti colpiti da questi update e che non si può ottimizzare per Google Bert. Per quanto questa affermazione sia da prendere con le dovute cautele, è comunque vero che continuare a lavorare in maniera keyword-centrica, o peggio ancora dover recuperare un sito costruito e ottimizzato negli anni in quest'ottica, risulterà sempre più difficile: ciò che gli utenti cercavano con una determinata chiave di ricerca 5 anni fa, può non piu voler significare la stessa cosa nel 2020. E questo BERT lo sa.

La soluzione più a portata di mano rimane quella di creare sempre contenuti di qualità finalizzati a ciò che gli utenti cercano, ma soprattutto ad aggiornare i nostri contenuti nel tempo.